Perché mi candido
Sono un’attivista indipendente da sempre. Anche se non ho mai fatto parte di un partito politico,
è dall’adolescenza che mi impegno nelle lotte che reputo giuste e per i valori in cui credo. Questi
valori si richiamano tutti all’idea di uguaglianza e sono dunque i valori storici della sinistra. Se mi
guardo intorno, credo che i miei valori siano oggi negati, privati di una degna rappresentanza dentro le
istituzioni pubbliche ed è per questo che mi candido come sindaca della mia città.
Destra e sinistra rimangono concetti e orizzonti separati. Intorno a me vedo una deriva di estrema
destra, che si fa sempre più evidente, e non credo che il centrosinistra (o ciò che si autodefinisce
come tale) possa arginarla. Il centrosinistra non fa che scimmiottare la destra, affannandosi a dare
risposte alle paure irrazionali che vengono alimentate ad hoc dalla destra, senza mettere mano alle
questioni reali che andrebbero affrontate per migliorare la vita di tutti i cittadini e le cittadine,
indipendentemente dalla nazionalità.
Alcuni sembrano aver dimenticato che le politiche di sinistra devono poter includere tutti e tutte e
non essere a vantaggio di pochi. Io non intendo accettare la narrazione prevalente e far passare per
emergenze i deliri securitari della destra xenofoba. Dal mio punto di vista, le vere emergenze riguardano
gli alloggi, la tutela dei diritti dei lavoratori, la lotta alle discriminazioni tutte, il rafforzamento
dei servizi pubblici, la promozione della cultura, le politiche d’inclusione dei soggetti più deboli
a prescindere dalla loro provenienza. Penso ad una città vivibile e accogliente per tutti e tutte, che
faccia delle diversità una ricchezza culturale; una città come una piazza alberata con panchine dove
condividere il sole.
Spero che la mia candidatura serva a far ritrovare la voglia di impegnarsi per i propri diritti anche ai
molti, ormai troppi, cittadini che rinunciano a esprimersi e persino a votare. Io ho sempre votato, perché
credo fermamente nell’utilità di questo nostro diritto conquistato con il sudore e le lotte, ma conosco
molte persone che non si presentano ai seggi ormai da anni. C’è una parte sempre più consistente di
persone che non si sentono rappresentate dai partiti maggiori, o che si scoraggiano di fronte alla
grande frammentazione dei partiti della sinistra.
Uno dei motivi per cui ho accettato di candidarmi è l’ampiezza della coalizione che mi sostiene, che
con le sue sfumature saprà porsi come riferimento per chi cerca una sinistra vera e unita, alla quale
sono felice di poter dare il mio contributo. Noi siamo qui per vincere, non per partecipare. Al ballottaggio
ci saremo noi, ma se così non dovesse essere, non farò apparentamenti né alcun tipo di accordo con le
liste del centrosinistra e non darò indicazione di voto.